Abilita alla guida
di:
- autoveicoli, diversi da quelli previsti
nelle cat. D1 o D, la cui massa massima autorizzata è superiore a 3500 kg ma
non superiore a 7500 kg progettati e costruiti per il trasporto di non più di
otto passeggeri oltre al conducente; agli autoveicoli di questa categoria può
essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non sia
superiore 750 kg.
- macchine
operatrici eccezionali
NB: la capacità di traino della patente C1 è uguale a quella delle patenti B, C, D1 e D.
NB: la capacità di traino della patente C1 è uguale a quella delle patenti B, C, D1 e D.
Si può conseguire dall’età di:
18 anni
L'esame si svolge con il sistema informatizzato:
- 20 affermazioni
- 20 minuti
- 2 errori consentiti al massimo
e prevede la possibilità di conseguire altre patenti, come indicato nella tabella.
Validità:
5 anni
Le categorie C1, C1E, C e CE scadono al
compimento del 65° anno e se rinnovate presso la CML, avranno validità massima
di 2 anni
ESAME DI TEORIA
- 20 affermazioni
- 20 minuti
- 2 errori consentiti al massimo
e prevede la possibilità di conseguire altre patenti, come indicato nella tabella.
LE INFORMAZIONI DETTAGLIATE SULLA PROVA TEORICA SONO NELLA PAGINA "ESAME DI TEORIA" ALLA VOCE "C1"
ESAME DI GUIDA
Veicoli per esame:
La prova
pratica per il conseguimento della patente di categoria C1 (anche con codice
unionale 97), si svolge su un veicolo di categoria C1 con massa limite pari o superiore a 4 000 kg, lunghezza pari o superiore a
5 m,
capace di sviluppare una velocità di almeno 80 km/h; esso
deve disporre di ABS e deve essere dotato dell'apparecchio di controllo
di cui al regolamento (CEE) n. 3821/85 e successive modificazioni; lo
spazio di carico deve consistere in un cassone
chiuso di altezza e di larghezza almeno
pari a quelle della cabina.
I predetti veicoli devono essere dotato di doppi comandi almeno per la frizione ed il freno e, al fianco del candidato, deve essere presente una persona munita di abilitazione di istruttore
di guida in corso di validità. Durante la prova nel traffico l’esaminatore, salvo specifica esenzione
ai sensi dell’art. 172, comma 8,
del codice della strada,
deve indossare la cintura di sicurezza.
Si rammenta
infine che tali veicoli possono essere muniti indifferentemente
di cambio manuale o di tipo
diverso, fermo restando che – qualora la prova venga sostenuta su veicolo con
cambio diverso da quello manuale – sulla patente di guida, in corrispondenza della categoria C1 o C, sarà annotato
il
codice
UE armonizzato
“78”:
pertanto
al titolare della patente
così conseguita sarà preclusa la guida di veicoli di categoria B con cambio manuale. È considerato dotato
di cambio manuale il veicolo nel quale è
presente un pedale della
frizione per
l’avvio, la fermata o il cambio
di marcia del veicolo.
Non sarà
indicato il codice 78
in corrispondenza della categoria C che sia stata conseguita sostenendo le prova
di capacità e
comportamento su veicolo “privo del pedale della
frizione”
qualora il candidato:
a)
sia già titolare
di patente di altra
categoria (ad esclusione delle categorie AM, A1, A2, A,
B1)
conseguita sostenendo
la prova pratica con
veicolo
dotato
di cambio manuale;
b) durante la prova pratica abbia applicato i principi della guida cosiddetta “preventiva” ed
“ecologica”, e quindi
abbia dimostrato la propria abilità
ad
improntare uno stile di guida finalizzato
a:
-
ridurre i consumi;
- contenere le
emissioni inquinanti
attraverso un
accorto uso del comando
dell'acceleratore nelle fasi di accelerazione;
- anticipare i flussi
di traffico per mezzo della giusta osservazione della circolazione
stradale;
-
gestire correttamente
l'inerzia del
veicolo nelle fasi di rallentamento;
-
evitare brusche accelerazioni e brusche frenate.
Qualora la
patente di categoria C1 o C sia richiesta da
mutilati e
minorati fisici, la prova pratica di guida si svolge su veicolo
di
corrispondente
categoria,
dotato
degli
adattamenti prescritti dalla
commissione medica locale.
Detti veicoli possono essere di loro proprietà o di terzi che ne autorizzano l’uso, senza obbligo di doppi
comandi.
I candidati, allievi di un’autoscuola devono sostenere la prova pratica su veicolo intestato al
titolare dell’autoscuola
o del centro di istruzione automobilistica.
I candidati, allievi di un’autoscuola
o di
un centro di istruzione
automobilistica per
il conseguimento della categoria C1 o C1 (97) possono svolgere la prova pratica su veicolo dato in
disponibilità alla
scuola o al centro dall'allievo, o da terzi, proprietari, usufruttuari, locatari con facoltà di acquisto
o venditori con patto di riservato dominio.
ZAVORRA
Per poter raggiungere la massa in ordine di marcia dei veicoli richiesti dalle norme
vigenti è possibile procedere aggiungere una zavorra fissa o amovibile.
ZAVORRA
INAMOVIBILE
Nel caso in cui si proceda ad ancorare sul veicolo una zavorra inamovibile, si applicano le
disposizioni
di
cui all’articolo 78 CdS.
Tale
modifica delle caratteristiche
costruttive
ed il relativo aggiornamento della
carta di circolazione può essere richiesto
da chi risulti essere proprietario del veicolo o, ricorrendone
l’ipotesi, dall’intestatario della carta di circolazione ai
sensi dell’articolo
93 e
94, comma 4-bis, CdS, previa esibizione dell’autorizzazione
del proprietario.
ZAVORRA
AMOVIBILE
Nel caso
di zavorra amovibile,
sono previste due diverse tipologie
di elementi di carico:
a) utilizzo di contenitori in plastica rigida, del tipo omologato GIR (Grandi Imballaggi per
il trasporto alla Rinfusa), IBC (Intermediate Bulk Container) o GVR
(Grand
Recipient pour Vrac):
- riempiti
a
raso d’acqua:
a
tal
fine, non rileva la capacità di liquido
contenuta
nell’imbocco
dei contenitori;
- recanti indicazione dei vari livelli di capacità di modo che, in relazione alla quantità
acqua immessa, il livello si possa agevolmente
riscontrare dall’esterno;
b)
utilizzo di elementi di carico
in altro materiale purché:
- rigido;
- resistente al deterioramento
da agenti atmosferici;
- dotato di caratteristiche costruttive che consentano un saldo ancoraggio al veicolo nelle normali condizioni di trasporto.
In entrambe le ipotesi sub lettere A) e B), dovrà procedersi ad acquisire un “attestazione di massa totale effettiva del veicolo con zavorra amovibile”, secondo le modalità che
di seguito si
illustrano.
PROCEDURA PER L’ATTESTAZIONE DI MASSA TOTALE EFFETTIVA DEL VEICOLO CON ZAVORRA
AMOVIBILE
I
veicoli zavorrati sono presentati presso un Ufficio Motorizzazione
civile corredati da una
relazione tecnica, redatta da perito tecnico abilitato. Tale qualifica dovrà essere comprovata dall’iscrizione ad
apposito Albo, il cui numero dovrà essere riportato in relazione.
Sono contenuti minimi della relazione
tecnica:
a) l’indicazione degli elementi utili ad identificare il veicolo:
marca e modello, numero di
telaio
e di targa;
b)
la descrizione:
- degli elementi
di
carico:
numero, dimensioni,
materiale,
geometria dei
solidi e peso/capacità di ciascun elemento,
se del caso omologazione GIR, IBC o GVR;
- della dislocazione
degli elementi di carico sul piano di carico;
- delle modalità di ancoraggio.
c) un’immagine fotografica del veicolo
carico, che deve essere inserita (e non allegata)
nella perizia
stessa.
La parte
descrittiva della relazione deve avere un grado di dettaglio e completezza necessario e sufficiente a ripetere,
in occasioni successive, il
carico del veicolo
in esatta conformità a quello presentato all’Ufficio Motorizzazione civile.
Un funzionario
dell’ all’Ufficio Motorizzazione civile provvede nell’ordine a:
- verificare, a mezzo dell’esibizione della relativa attestazione di pagamento, che sia stato
effettuato – per ciascun veicolo del quale attestare la massa totale effettiva – l’importo di cui alla tabella 3, punto 4, della
legge 1 dicembre 1986, n. 870 (diritto di motorizzazione);
-
effettuare le
operazioni di pesa
del veicolo carico;
- attestarne il valore risultante sulla relazione tecnica con la formula “Il veicolo di cui alla
presente relazione, caricato in conformità a quanto descritto nella stessa, risulta
avere
massa totale effettiva pari a
kg”, apponendo, altresì, timbro dell’Ufficio e firma. Nulla
osta a che la relazione tecnica rechi già la predetta formula, in
apposito campo in calce, con l’avvertenza che si tratta di campo da compilarsi a cura dell’Ufficio Motorizzazione civile.
Si precisa che, qualora il funzionario incaricato ritenga la parte descrittiva della relazione tecnica
non sufficientemente
dettagliata e completa per le finalità
su esposte, nel rifiutare l’operazione richiesta deve formalizzare
puntualmente le integrazioni ritenute necessarie, nei limiti di
quanto previsto dalla norma.
Ogni eventuale modifica a quanto
indicato nella
relazione tecnica comporta,
ovviamente, la necessità
di ripetere l’intera operazione
di controllo della zavorra.
PROVA DI GUIDA
La prova per l'esame di guida per il conseguimento delle patenti di categoria C1, anche
speciali, si svolge su veicoli che devono essere conformi a determinate prescrizioni tecniche e si articola in tre fasi che prevedono lo svolgimento di specifiche manovre che variano in base alla categoria di patente.
Esame di guida patente C1: verifiche preliminari
L'esaminatore, prima dell'inizio della prova d'esame, deve verificare, per quanto riguarda il:
• candidato:
-
autorizzazione ad
esercitarsi alla guida,
-
documento di identità e, se
ricorre il caso, documento che attesta la regolarità del soggiorno,
- nel caso di C1, speciale, la presenza di protesi o ortesi, se prescritte dal certificato medico rilasciato dalla CML;
• veicolo per la prova d'esame:
-
carta di circolazione,
-
assicurazione,
- massa effettiva minima (a decorrere dall'1.1.2014) tramite il controllo della carta di circolazione nel caso di zavorra inamovibile oppure dell'attestazione di massa totale effettiva nel caso di zavorra amovibile. Qualora non siano verificate con esito positivo tutte le condizioni, l'esaminatore redige verbale motivato, dichiarando il
veicolo inidoneo ai fini dell'espletamento della prova pratica di guida,
- nel caso di
C1 speciale, la corrispondenza degli adattamenti del veicolo alle prescrizioni risultanti dal certificato medico rilasciato dalla CML,
- dal 1.7.2015, gli allievi delle autoscuole o dei centri di istruzione automobilistica, devono utilizzare esclusivamente i veicoli di proprietà o in disponibilità alle autoscuole o ai centri di istruzione stessi,
La prova di guida per il conseguimento delle categorie C1, anche speciali, si articola in tre fasi:
1) verifica della capacità del conducente
di prepararsi ad
una guida
sicura;
2) manovre
particolari;
3) comportamento
nel traffico.
Il candidato è ammesso a sostenere le prove della II fase e della III fase solo se ha superato rispettivamente quelle della I fase e quelle della II fase.
Esame di guida patente C1: prima fase
Il candidato deve essere in grado di effettuare le seguenti operazioni:
a) regolazione del sedile nella corretta posizione di guida (alla giusta distanza dai pedali e dal volante; alla giusta altezza e con la corretta inclinazione dello schienale, ove possibile) ;
b) regolazione degli specchietti
retrovisori
, delle
cinture
di sicurezza e dell'eventuale poggiatesta ;
c) controllo, a caso [che riguardi almeno tre dispositivi scelti tra quelli di cui alla lettera c) e d)], della condizione di pneumatici, sterzo, freni, fari, catadiottri, indicatori di direzione e dispositivi di segnalazione acustica;
d) controllo del servofreno e del servosterzo;
controllo delle condizioni di ruote e relativi bulloni, parafanghi, parabrezza,
finestrini, tergicristalli e dei livelli (olio motore, liquido di raffreddamento, liquido lavavetri, ecc.); controllo ed
impiego della strumentazione
installata, compreso l'apparecchio di controllo di cui al regolamento (CEE) n. 3821/85 sul tachigrafo.
Il candidato deve sapere verificare:
- pneumatici: controllare lo spessore del battistrada, verificare "a vista" la pressione di gonfiaggio dei pneumatici, controllare la corrispondenza della misura dei pneumatici con quella riportata sulla carta di circolazione, individuare la pressione di gonfiaggio consigliata, verificare che i pneumatici non presentino sui fianchi lesioni o
rigonfiamenti, controllare lo stato di
usura e serraggio dei bulloni e delle ruote;
- sterzo: individuare la disposizione dei comandi posti sul volante, controllare se lo sterzo abbia movimenti anomali, verificare il funzionamento del servosterzo;
-
freni: individuare ed
azionare il freno di stazionamento;
-
parafanghi: controllare lo stato dei parafanghi;
-
livelli: controllare il livello dell'olio motore, del liquido di raffreddamento, del liquido lavavetri;
- dispositivi di segnalazione visiva
e
illuminazione:
controllare
lo stato generale di
fari e catadiottri,
attivare
i proiettori anabbaglianti e
abbaglianti, individuare le spie delle luci e
dei
proiettori abbaglianti, attivare gli indicatori di direzione, attivare la segnalazione luminosa di pericolo, ove presente;
-
dispositivi di segnalazione acustica: attivare l'avvisatore acustico;
-
parabrezza e finestrini: controllare l'integrità e la visibilità;
-
tergicristalli: controllare lo stato dei tergicristalli, attivare i tergicristalli;
- tachigrafo: verificare il funzionamento del tachigrafo;
e) controllo della pressione dell'aria, del serbatoio dell'aria compressa e delle sospensioni ;
f) controllo dei fattori di
sicurezza del carico: struttura di
contenimento, teli di copertura, chiusure del compartimento merci, dispositivi di carico (se del caso), chiusura della cabina (se del caso), metodi di carico, fissaggio del carico
Esame di guida patente C1: seconda fase
Il candidato deve effettuare le seguenti manovre:
a) marcia indietro in curva
b) parcheggio in sicurezza per operazioni di carico/scarico tramite apposita rampa o piattaforma, o strutture similari.
Tali manovre sono effettuate in area chiusa o,
comunque, in luoghi poco frequentati,
al fine di garantire la sicurezza stradale e non intralciare il traffico.
Esame di guida patente C1: terza fase
Nello svolgimento delle prove di questa fase, sul veicolo è presente una persona in qualità di istruttore, nonché l'esaminatore.
Il candidato deve eseguire, in condizioni normali di traffico, in tutta sicurezza ed adottando le opportune precauzioni, le seguenti operazionI:
a) partenza
da fermo: da un
parcheggio, dopo un
arresto nel traffico; uscendo da una strada secondaria ;
b) guida
su strada rettilinea; comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato ;
c) guida
in curva
d) incroci: affrontare e superare incroci e raccordi ;
e) cambiamento di direzione: svolta a destra ed
a sinistra ; cambiamento di corsia;
f) ingresso/uscita dall'autostrada (o eventuali strade ad
essa
assimilabili):
ingresso mediante
corsia di
accelerazione;
uscita mediante corsia di decelerazione;
g) sorpasso/superamento: sorpasso
di altri veicoli (se possibile);
superamento di ostacoli
(ad esempio vetture
posteggiate); essere oggetto di sorpasso da
parte di altri veicoli (se del caso) ;
h) elementi
e caratteristiche stradali speciali (se del caso): rotonde; passaggi a livello; fermate di autobus/tram; attraversamenti pedonali; guida su
lunghe salite/discese ; gallerie;
i) rispetto delle necessarie precauzioni nello scendere dal veicolo ;
l) guida sicura e attenta al risparmio energetico: lo stile di guida deve garantire la sicurezza e il contenimento del consumo di carburante e delle emissioni.
La durata della prova nel traffico e la distanza percorsa devono essere sufficienti per
consentire la
valutazione della
capacità e
dei comportamenti di cui
è richiesta la verifica.
La durata della
prova nel
traffico
è di 45 minuti.
La prova
nel traffico si svolge
in
una
località stabilita dal competente Ufficio
Motorizzazione civile, situata in una zona in cui sia possibile svolgere
le manovre richieste
per
il conseguimento delle categorie C1 o C dall’allegato II al decreto legislativo 18 aprile 2011, n.
59. Le autoscuole,
i
centri di istruzione ed
i
gruppi
di autoscuole
organizzati possono richiedere sedute
d’esame “in conto privato”
anche in comuni diversi da quelli in cui gli stessi hanno sede o ha
sede una delle autoscuola consorziata o associata, a condizione che le località d’esame siano idonee allo
svolgimento delle manovre previste dalla normativa vigente.
La prova
deve essere effettuata
in diverse condizioni
di traffico.
VALUTAZIONE DI MANOVRE PARTICOLARI
Da diverse
aree del territorio nazionale
pervengono comunicazioni su differenti modi di
valutare i comportamenti tenuti dal candidati
nel corso della fase nel traffico delle prove di valutazione delle capacità e
dei comportamenti per il conseguimento delle patenti di guida.
Le
maggiori criticità
concernono,
in particolare:
a) le manovre di retromarcia;
b) l’inversione di marcia;
c) le manovre di
parcheggio;
d) il transito nelle rotatorie a
più
corsie.
Al fine di
fornire ai funzionari esaminatori criteri di valutazione sulle sopra elencate manovre, sono state predisposte delle linee guida – di seguito riportate – cui attenersi
rigidamente,
al fine di
pervenire a valutazioni
uniformi
sul territorio nazionale.
Dette
linee
guida sono state elaborate con il contributo
di
esperti del settore, contattati da
questa Direzione, a seguito di approfondito esame, per pervenire al più alto
livello di
oggettività e razionalità.
La scrivente
Direzione, in ogni caso, si riserva la facoltà di apportare
ogni
modifica alle
linee
guida,
ove si ritenga necessario.
a) marcia indietro in linea retta o con svolta
a destra o a sinistra, mantenendosi nella
corretta corsia
Per effettuare
la manovra di retromarcia in
linea retta,
il candidato deve,
preventivamente,
svolgere le seguenti
operazioni:
- controllare la strada
retrostante tramite lo specchietto retrovisore destro;
-
accertarsi che la manovra di retromarcia non crei intralcio o pericolo per la circolazione e
azionare l’indicatore di direzione destro.
Il candidato effettuerà la manovra tenendo il volante
con
entrambe le mani e utilizzando, per avere la visione posteriore, gli specchi retrovisori esterni, mantenendo attivo l’indicatore di direzione destro e procedendo
all’indietro a velocità ridotta. Il veicolo deve muoversi
parallelamente al margine della carreggiata, senza eccessive oscillazioni e scostamenti (il
candidato
deve controllare eventuali leggeri
scostamenti con piccoli movimenti del volante).
La
distanza percorsa durante la manovra non deve essere eccessiva, ma comunque
sufficiente a
valutare la capacità dell’allievo
di effettuare la
retromarcia.
Se invece la retromarcia non è in marcia rettilinea, ma prevede una svolta (o comunque
di seguire
una
strada non rettilinea), il candidato, fatte salve
le precedenti indicazioni, deve
percorrere
il tratto rettilineo con innestato l’indicatore di direzione destro.
Prima di effettuare
la svolta a sinistra deve
controllare che la strada sia libera, sia davanti che
dietro al veicolo,
inserire l’indicazione
di
direzione sinistro ed iniziare la manovra tenendo il volante con entrambe le mani.
b) Inversione di marcia
(ricorrendo sia alla
marcia avanti
che alla
marcia indietro)
La direttiva impone di verificare, in sede di esame, che il candidato
sappia effettuare la
manovra di inversione ricorrendo sia alla marcia in avanti che alla retromarcia, quindi non
con
una sola manovra, anche se vi è
spazio sufficiente. Di conseguenza, prima di iniziare la
manovra, l’esaminatore indica
al candidato che l’inversione di marcia va effettuata in più fasi, anche se la larghezza della carreggiata potrebbe consentire di
eseguirla direttamente.
In
sede d’esame è consigliabile svolgere la
prova
su carreggiate non troppo
larghe.
Premesso che la manovra va effettuata in condizioni tali da non creare intralcio alla
circolazione, il candidato parte (da fermo)
dal margine destro della carreggiata,
per poi svolgere in sequenza
le seguenti operazioni:
- inserisce la prima marcia;
- ispeziona la strada davanti, dietro e ai lati, utilizzando opportunamente
gli specchi
retrovisori;
- ruota il capo verso sinistra per osservare, con la visione
diretta, l’angolo morto non coperto
dallo
specchio retrovisore di sinistra;
- accertatosi che non sopraggiungano altri
veicoli frontalmente, inserisce l’indicatore di
direzione sinistro e inizia la manovra controllando ulteriormente lo specchietto retrovisore sinistro;
- fa avanzare lentamente il veicolo
(a passo d’uomo), sterzando le ruote rapidamente verso
sinistra;
- si ferma davanti al margine sinistro della carreggiata senza che la parte
frontale del suo veicolo scavalchi il marciapiede o, in sua mancanza, a circa un metro dal muro o dalle auto
parcheggiate
su quel lato. Poco prima di raggiungere il punto di arresto, deve rapidamente
sterzare le ruote verso destra
(controsterzo);
- inserisce l’indicatore di direzione destro
e la retromarcia;
- manovrando il volante con entrambe
le mani, effettua la retromarcia, visionando il tratto di strada laterale e
retrostante
il veicolo tramite gli specchi posteriori. La retromarcia va effettuata a velocità moderata e percorrendo un
tratto
di strada che sia sufficiente
ad effettuare l’ultima fase di ripartenza. Prima di raggiungere la parte finale di questa fase della manovra,
il candidato deve sterzare,
velocemente, verso
sinistra;
- inserisce la prima marcia e l’indicatore di direzione sinistro;
- guarda rapidamente la strada a destra e
sinistra per verificare che
non
sopraggiungano
veicoli (a cui è eventualmente
tenuto a dare la precedenza) e parte in avanti impegnando rapidamente la corsia di
destra della
carreggiata.
c) Parcheggio del veicolo (allineato, a pettine diritto od obliquo, in marcia avanti o in marcia
indietro, in piano o in
pendenza), uscita dallo
spazio
di parcheggio
Il candidato deve
dimostrare
di
sapere effettuare la manovra di parcheggio, secondo la modalità indicata dall’esaminatore. In particolare andrà valutata la capacità di impostare la manovra
in sicurezza, controllando gli spazi retrostanti
e laterali.
Non è importante a
quanti centimetri si posizioni rispetto al marciapiede o al limite della
strada, bensì che
nel compiere la manovra non collida con altri veicoli e non crei situazioni di
pericolo invadendo lo spazio degli altri utenti. In
ogni caso, a seconda del tipo di parcheggio
effettuato la parte del veicolo più vicina al marciapiede deve essere a questo il più possibile parallelo, ovvero il veicolo deve insistere sull’area dello stallo di
sosta, entro i margini dello stallo
stesso e, in ogni caso, non deve
creare intralcio per la circolazione
e deve essere correttamente posizionato
negli stalli
di sosta, se presenti.
Nelle manovre di uscita dal parcheggio, bisogna verificare con particolare attenzione che il candidato:
- inserisca correttamente l’indicatore di
direzione, sia nel caso che esca in marcia avanti che in
retromarcia;
- ispezioni la
strada davanti,
dietro e ai
lati, tramite gli specchi retrovisori;
- ruoti il capo verso sinistra o destra per osservare, con la visione diretta, l’angolo morto non
coperto
dallo specchio retrovisore;
- effettui la manovra con la dovuta cautela
ma
sollecitamente, senza creare intralcio, ed
impegni
rapidamente la corsia
di destra
della carreggiata.
d) Comportamento da tenere quando si deve affrontare una intersezione con circolazione rotatoria (più comunemente chiamata
“rotatoria”).
Al fine di
fornire ai funzionari esaminatori criteri di valutazione su detta manovra, si forniscono le seguenti
disposizioni, cui attenersi rigidamente, al fine di pervenire a valutazioni
uniformi sul territorio
nazionale.
Dette disposizioni sono
state elaborate con il contributo di esperti del settore, contattati
da
questa Direzione, a seguito di approfondito
esame, per pervenire al più alto livello di
oggettività e razionalità.
La scrivente Direzione, in ogni caso, si riserva la facoltà di apportare ogni modifica,
ove si ritenga necessario.
Sia approssimandosi alla rotatoria che percorrendo l’anello, il candidato dovrà sempre
tenersi sulla corsia di
destra, in prossimità del
margine destro della
carreggiata.
Nella manovra di immissione nella rotatoria non è
necessario che il candidato azioni
l’indicatore di direzione, salvo che debba imboccare
la prima uscita sulla destra (nel qual
caso utilizzerà quelli di
destra). Successivamente azionerà l’indicatore di destra, all’interno
dell’anello, con idoneo anticipo rispetto al momento in cui imboccherà il braccio di uscita
prescelto: in pratica ciò dovrà avvenire subito dopo aver
superato il braccio d’uscita precedente a quello
che dovrà
imboccare.
LUOGO
E DURATA DELLA PROVA PRATICA
La durata della prova e
la distanza percorsa devono essere
sufficienti per consentire
la valutazione della capacità e dei
comportamenti di cui
è richiesta la verifica.
La III
fase della prova pratica
va condotta, se possibile, su strade al di fuori del centro abitato, su
superstrade ed autostrade (o simili), nonché sui diversi tipi di strada urbana (zone residenziali, zone con
limiti
di
velocità
fissati a 30 e 50 km/h,
strade
urbane a grande scorrimento),
rappresentativi
delle diverse difficoltà che il futuro conducente dovrà affrontare.
Permette di conseguire:
Particolarità:
Si può
conseguire solo se già in possesso di patente B
Questa categoria
di patente non era prevista nella vecchia disciplina.
Fonti
normative
Circolare 28825 del 19 settembre 2019
vecchie circolari
Circolare 28825 del 19 settembre 2019
vecchie circolari
Circolare 2613 modalità d’esame
Circolare 197 svolgimento prima fase esame guida
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